L’attuale assetto del Terzo Settore, nel contesto della riforma proposta dal disegno di legge C.2617, richiede una riflessione approfondita sugli elementi che emergono come essenziali nella definizione del concetto stesso di impresa sociale. A tali organizzazioni viene, infatti, attribuito l’obiettivo primario del raggiungimento di impatti sociali positivi, realizzati mediante la produzione o lo scambio di beni o servizi di utilità sociale. Il focus sulla misurabilità degli impatti sociali generati dalle attività delle organizzazioni è stato, di recente, ripreso dal Ministero dello Sviluppo Economico, che, nelle linee guida relative alle startup innovative a vocazione sociale, identifica l’impatto sociale prodotto come uno dei criteri per il riconoscimento di tali realtà. L’enfasi sulla misurabilità dell’impatto richiede alle imprese sociali l’adozione di determinate azioni strategiche, adeguati processi organizzativi e rigorose pratiche operative e gestionali. A partire da un’esperienza di valutazione partecipativa, svolta per e insieme al Gruppo R , una cooperativa sociale di tipo A che eroga servizi rivolti a persone in situazione di grave emarginazione sociale, in particolare a senza fissa dimora (SFD), l’articolo presenta gli aspetti cruciali che un’organizzazione non-profit di piccola dimensione ha affrontato, cambiando innanzitutto la propria attitudine rispetto alla misurazione ed il proprio approccio alle inerenti difficoltà di implementazione. Evidenziando le opportunità e le criticità incontrate, è possibile sottolineare come il processo di valutazione abbia modificato le lenti d’interpretazione del modello di cambiamento sociale adottato dalla cooperativa. Il caso di studio mette in luce le implicazioni dell’attuazione di un processo di misurazione, e propone alcune indicazioni che vogliono essere da stimolo alla riflessione per le politiche a sostegno di un Terzo Settore più efficace e sostenibile, affinché minimizzino gli oneri per le organizzazioni e superino la dicotomia tra l’accountability verso i finanziatori e quella verso i beneficiari.
Messene andata e ritorno. Analisi e implicazioni dei processi di misurazione dell’impatto sociale / Montesi, F; Grieco, C. - (2015). (Intervento presentato al convegno Colloquio scientifico sull’impresa sociale tenutosi a Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria).
Messene andata e ritorno. Analisi e implicazioni dei processi di misurazione dell’impatto sociale
GRIECO C
2015
Abstract
L’attuale assetto del Terzo Settore, nel contesto della riforma proposta dal disegno di legge C.2617, richiede una riflessione approfondita sugli elementi che emergono come essenziali nella definizione del concetto stesso di impresa sociale. A tali organizzazioni viene, infatti, attribuito l’obiettivo primario del raggiungimento di impatti sociali positivi, realizzati mediante la produzione o lo scambio di beni o servizi di utilità sociale. Il focus sulla misurabilità degli impatti sociali generati dalle attività delle organizzazioni è stato, di recente, ripreso dal Ministero dello Sviluppo Economico, che, nelle linee guida relative alle startup innovative a vocazione sociale, identifica l’impatto sociale prodotto come uno dei criteri per il riconoscimento di tali realtà. L’enfasi sulla misurabilità dell’impatto richiede alle imprese sociali l’adozione di determinate azioni strategiche, adeguati processi organizzativi e rigorose pratiche operative e gestionali. A partire da un’esperienza di valutazione partecipativa, svolta per e insieme al Gruppo R , una cooperativa sociale di tipo A che eroga servizi rivolti a persone in situazione di grave emarginazione sociale, in particolare a senza fissa dimora (SFD), l’articolo presenta gli aspetti cruciali che un’organizzazione non-profit di piccola dimensione ha affrontato, cambiando innanzitutto la propria attitudine rispetto alla misurazione ed il proprio approccio alle inerenti difficoltà di implementazione. Evidenziando le opportunità e le criticità incontrate, è possibile sottolineare come il processo di valutazione abbia modificato le lenti d’interpretazione del modello di cambiamento sociale adottato dalla cooperativa. Il caso di studio mette in luce le implicazioni dell’attuazione di un processo di misurazione, e propone alcune indicazioni che vogliono essere da stimolo alla riflessione per le politiche a sostegno di un Terzo Settore più efficace e sostenibile, affinché minimizzino gli oneri per le organizzazioni e superino la dicotomia tra l’accountability verso i finanziatori e quella verso i beneficiari.File | Dimensione | Formato | |
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